Arte e natura

Questo itinerario può iniziare da due direzioni diverse (Fabriano o Cingoli) per ritrovarsi a Visso e percorrere la Valnerina. Si passa quindi da paesaggi collinari morbidi tra la Provincia di Ancona e quella di Macerata alla Valnerina, un’antica via di comunicazione tra Visso a Terni, tra Mare Adriatico e Mar Tirreno, che si presenta con piani di fondovalle stretti e profondi delimitati da versanti ripidi.

 

PERCORSO A

Fabriano

Fabriano (325 metri). Città di origini antichissime, ha il suo centro storico molto ben conservato ed è circondata da un paesaggio verde e naturalisticamente splendido. In passato la piccola città d’arte è stata un importante crocevia culturale in quanto nel XIII/XIV secolo, complice anche la floridezza economica diffusasi grazie al commercio della carta, si svilupparono cantieri architettonici e pittorici che cambiarono il volto di Fabriano dando origine alla cosiddetta “scuola fabrianese” improntata ai modi colti e raffinati del gotico cortese, di cui i principali esponenti sono Allegretto Nuzi  e Gentile da Fabriano. Di notevole importanza il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano che, ospitato all’interno dell’ex convento dei padri domenicani, tramanda la secolare tradizione della produzione della carta.

A pochi chilometri si trovano le Grotte di Frasassi, uno dei complessi carsici più interessanti d’Italia.

Matelica

Matelica (354 m) si trova in un’ampia vallata, tra la confluenza del Fosso di Braccano con l’Esino. Centro di origine picena di cui sono stati rinvenute numerose necropoli nel territorio comunale, diventa municipium romano nel I secolo d.C.. Fu un importante centro di produzione e di lavorazione dei panni lana. Nell’immediato dopoguerra si sono sviluppate molte attività industriali (in particolare metalmeccaniche). Il suo territorio, per la posizione e per il suo clima, è rinomato per la produzione del Verdicchio, vino bianco doc, che si presta a tante tipologie di pasti.

Castelraimondo

Castelraimondo si trova al centro di un importante snodo stradale tra Camerino, San Severino Marche e Matelica. Il paese è dominato dal Cassero, struttura difensiva del XIV secolo, che è quanto resta di una fortezza militare voluta dai Da Varano, signori di Camerino. Nei pressi del paese si trovano  altre due fortificazioni facenti parti dello stesso sistema difensivo: il Castello di Lanciano  e la Rocca d’Ajello.

Camerino

Camerino domina dalla sommità del colle la grande conca “camertina” delimitata a sud-est dal massiccio dei Sibillini. Questa posizione dominante ha consentito alla città, nel corso dei secoli, di godere di un notevole sviluppo politico, economico e culturale. Di antica origine umbra poi municipio romano, Camerino (670 metri) è sede vescovile già nel 465. Raggiunge, insieme al suo territorio, il massimo splendore con la Signoria dei Da Varano che governò dalla seconda metà del XIII secolo fino alla metà del XVI. La città ha dato vita alla più significativa scuola pittorica delle Marche ed è sede dal 1377 di una delle più prestigiose Università italiane che nel dopoguerra ha contribuito a ridare slancio ad una cittadina che aveva in parte perso la sua centralità politico culturale. Il Comune è dal 2009 Bandiera Arancione del TCI.

Visso

Nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Visso colpisce per l’eccezionale ambiente naturale e per il fascino del suo elegante abitato di impianto medievale, protetto da mura e porte fortificate, e arricchitosi poi di case medievali e palazzetti rinascimentali in pietra. Le valli che circondano la città hanno visto la presenza dell’uomo fin dalla preistoria e già dall’antichità ha avuto un ruolo importantissimo negli scambi economici e sociali per la sua posizione strategica sulla via di collegamento tra Camerino e Foligno e quindi Roma.

A Visso si trova la sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini istituito nel 1993 con lo scopo di salvaguardare l’ambiente, in tutti i suoi aspetti, e di favorire nell’area uno sviluppo socio-economico sostenibile. Comprende un territorio di 70.000 ettari, tra le Province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno e la Provincia di Perugia, e la catena dei Monti Sibillini caratterizzata da pareti scoscese e ripide, da gole profonde e ampi altipiani carsici, d’inverno ricoperti di neve e in estate di suggestive fioriture. La vetta più alta è il Monte Vettore con i suoi 2476 metri.

Visso è famosa anche per i suoi prodotti gastronomici: un eccezionale formaggio pecorino prodotto con latte locale, il ciauscolo un insaccato preparato con una speciale lavorazione del maiale, la cui carne viene macinata e arricchita di aromi. E altri prodotti tra cui la lenticchia e il farro dei Monti Sibillini, il castrato di montagna, i piatti preparati con la trota del fiume Nera e soprattutto il pregiato tartufo nero.

 

 

PERCORSO B

Cingoli

Immersa in una delle zone floristicamente più belle e ricche del paesaggio marchigiano, Cingoli sorge in posizione panoramica a 630 metri, sul lato orientale del gruppo montuoso che si staglia sull’alta valle del Musone.

La posizione di Cingoli con le sue superbe vedute panoramiche ha con il tempo permesso alla città di guadagnarsi l’appellativo di “Balcone delle Marche”.

L’abitato, la cui salubrità climatica è proverbiale, si inserisce armonicamente in un paesaggio dove l’opera dell’uomo e quella della natura si sono perfettamente integrate valorizzandosi a vicenda.

Cingoli si caratterizza per la nobiltà, la complessa profondità e la gloria di un passato che ancor oggi è percepibile nelle ombre lunghe che alla sera gli antichi eleganti palazzi proiettano sulle piazze e sulle vie.

 

San Severino Marche

San Severino Marche è probabilmente sorta in seguito alla distruzione dell’antica città romana di Septempeda di cui rimangono resti in località Pieve. L’area del Castello al Monte, con il Duomo Vecchio, la Torre degli Smeducci, simbolo della Signoria che dominò San Severino Marche fino al 1426, domina tutta la città e offre un notevolissimo panorama sul territorio. Risulta abitata fin dal 944, mentre dal XIV secolo gli abitanti si spinsero a valle per esigenze sociali ed economiche costruendo il nuovo borgo tardo-medievale che si sviluppò intorno all’ampia ed armoniosa Platea Mercati, oggi Piazza del Popolo.

Pollenza

Pollenza (344 metri) mantiene ancora le sue mura medievali che ne testimoniano le origini, ma esisteva una Pollentia romana di cui recentemente sono state rinvenute tracce importanti più a valle del centro storico. È conosciuta per le sue attività di artigianato artistico, che durano da cinquecento anni, prima con la ceramica e la maiolica e infine con il legno e il restauro del mobile antico. A luglio di ogni anno viene organizzata la mostra di “circostante.Antiquariato – Restauro – Artigianato Artistico” con esposizioni nelle botteghe e nei locali del centro storico e spettacoli ed eventi culturali.

Treia

Treia, a 342 metri, ha il suo centro storico molto ben conservato; ha una struttura allungata che si sviluppa su una cresta di banchi di arenaria lungo la quale corre un asse stradale principale, dalla quale si diramano verso il basso vie strette e brevi. Fondata nel medioevo, era chiamata Montecchio. Nel 1790 fu ripristinato il nome di Treia, derivato dall’antico Trea, nome di un centro romano, distrutto in epoca barbarica, che era situato più in basso rispetto all’insediamento attuale, nei pressi della chiesa del Santissimo Crocifisso.

Tolentino

Tolentino (228 metri), città d’arte tra le più note e frequentate delle Marche, si trova in posizione strategica lungo la valle del Chienti. Fu insediamento piceno e poi città romana; nel medioevo,  come libero comune, raggiunse una notevole importanza grazie alle attività commerciali e manifatturiere. Nel 1797 ospito Napoleone Bonaparte per la firma del Trattato di Tolentino. Tolentino è sede del Museo della Caricatura e dell’Umorismo, che promuove la Biennale dell’Umorismo nell’Arte, manifestazione internazionale a cui partecipano artisti e vignettisti satirici da tutto il mondo; centro di grande interesse religioso ed artistico è la Basilica di San Nicola da Tolentino e il Cappellone con il suo ciclo di affreschi trecenteschi di scuola giottesca relativi alla vita di San Nicola. Tolentino inoltre ancora oggi basa la sua economia sull’industria manifatturiera in particolare la lavorazione della pelli (Poltrona Frau).

 

Camerino

Camerino domina dalla sommità del colle la grande conca “camertina” delimitata a sud-est dal massiccio dei Sibillini. Di antica origine umbra poi municipio romano, Camerino (670 metri) è sede vescovile già nel 465. Raggiunge, insieme al suo territorio, il massimo splendore con la Signoria dei Da Varano che governò dalla seconda metà del XIII secolo fino alla metà del XVI. La città ha dato vita alla più significativa scuola pittorica delle Marche ed è sede dal Medioevo di una delle più prestigiose Università italiane. Il Comune è dal 2009 Bandiera Arancione del TCI.

Visso

Nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Visso colpisce per l’eccezionale ambiente naturale e per il fascino del suo elegante abitato di impianto medievale, ancora protetto da mura e porte fortificate, e arricchitosi poi di case medievali e palazzetti rinascimentali in pietra. Le valli che circondano la città hanno visto la presenza dell’uomo fin dalla preistoria; e già dall’antichità ha avuto un ruolo importantissimo negli scambi economici e sociali per la sua posizione strategica sulla via di collegamento tra Camerino e Foligno e quindi Roma. A Visso si trova la sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini istituito nel 1993 con lo scopo di salvaguardare l’ambiente, in tutti i suoi aspetti, e di favorire nell’area uno sviluppo socio-economico sostenibile. Comprende un territorio di 70.000 ettari, tra le Province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno e la Provincia di Perugia, e la catena dei Monti Sibillini caratterizzata da pareti scoscese e ripide, da gole profonde e ampi altipiani carsici, d’inverno ricoperti di neve e in estate di suggestive fioriture. La vetta più alta è il Monte Vettore con i suoi 2476 metri.